4 dicembre 2008

Almost Famous: quel punto che "non torna"

"Non è quello che c’è, ma quello che rimane fuori: questo e’ il rock’n’roll".
Come un breve assolo che colpisce in profondo, questa frase ci ricorderebbe il valore della migliore musica rock: puntare dritto a quel punto che "non torna".
Ma, in piena coerenza, la frase viene tagliata fuori dalla versione cinematografica del film..
La mia esperienza e' che le canzoni prodotte alla perfezione, anche le piu' belle, prima o poi si esauriscono. Le si archivia.
La canzone che non finisce mai invece e' quella che non chiude, che non e' finita, che lotta (avete presente le statue dei Prigioni di Michelangelo?), che apre --apre una ferita, apre una possibilita', apre un mondo--, la canzone che lascia spazio alla tua liberta' di entrare, di partecipare, di gridare.
E' quello che manca.

Film DA VEDERE!



Vi riporto sotto una bozza di Commento allo splendido film "Almost Famous" (cui ho contribuito con il pezzo sopra riportato).

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Quasi famosi (di Cameron Crowe)

Commento
“Non è quello che c’è, ma quello che rimane fuori: questo e’ il rock’n’roll”. Come un breve assolo che colpisce in profondo, questa frase ci ricorderebbe il valore della migliore musica rock: puntare dritto a quel punto che “non torna”. Ma, in piena coerenza, la frase viene tagliata fuori dalla versione cinematografica del film..
Basato sulle esperienze realmente accadute al futuro regista Cameron Crowe, giovanissimo giornalista rock nel 1973, è una ricostruzione di un’epoca storica in cui la musica rock ancora faceva rima con innocenza e passione. Per la prima volta in un film su questa musica gli stereotipi del “sesso & droga” sono messi in secondo piano, sottolineando invece il profondo senso di mistero e di scoperta di se stessi legato alla musica rock (emblematica la scena iniziale in cui la sorella maggiore lascia al piccolo protagonista la sua collezione di vinili, con un biglietto con la scritta “ascolta questo disco con una candela accesa e vedrai il tuo futuro").
Il film rappresenta benissimo l’idea che nella musica rock – di quel periodo storico, naturalmente – ci sia una tensione ideale capace di esprimere i tanti tumulti dell’animo, specialmente giovanile.
Significativa la scena in cui la figlia maggiore, durante l’ennesimo scontro con la madre, utilizza l’ascolto di una canzone di Simon & Garfunkel per comunicare i suoi sentimenti.
Viene esaltato anche il senso di amicizia che lega gli appassionati, siano essi giornalisti, musicisti o ragazze innamorate: la scena sul pullman, dopo il litigio tra il cantante e il chitarrista del gruppo, in cui tutti si uniscono a cantare una gran canzone di Elton John, illumina il film con l’evidenza di un abbandono possibile alla positività cui ciascuno aspira che resiste nelle situazioni più difficili, ognuno lascia da parte il proprio punto di vista ammettendo che l’amicizia ti permette di dire di sì alla vita, comunque essa si presenti.
Essere in tournée, però, finisce per diventare una “realtà” che si sostituisce alla realtà della vita vera (quando Penny dice a William, che vuole tornare a casa: “Questa è la tua casa adesso”). Una utopia destinata a crollare una volta che tutti i limiti (gelosie, tradimenti amorosi, rivalità etc) delle persone vengono a galla, e per questo il film è anche un bellissimo resoconto del viaggio che porta dall’innocenza dell’adolescenza allo scontro con la realtà del diventare adulti (emblematica la frase che Penny che rivolge al protagonista: “Sei troppo buono per il rock’n’roll”).
Come caratteristica di quasi tutti i film di Cameron Crowe, però, il film ha un lieto fine, sottolineando che nonostante tutto è possibile preservare la cosa più importante, e cioè l’amicizia (tra il chitarrista Russell e il giovane protagonista).



Note
GOLDEN GLOBE 2001 COME MIGLIOR FILM BRILLANTE E A KATE HUDSON COME MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA.

OSCAR 20001 PER LA MIGLIOR COLONNA SONORA